Daniele Cinciripini è un fotografo indipendente. Si occupa prevalentemente di fotografia di paesaggio e ritratto.
Alterna progetti personali a progetti di ricerca accademica in gruppi multidisciplinari collaborando soprattutto con urbanisti e paesaggisti. Scrive saggi sulla fotografia di paesaggio e l’arte.
La sua ricerca artistica personale indaga i rapporti, tra percezione e rappresentazione, tra umanità, natura e paesaggio. Intreccia diverse discipline nella sua produzione: geologia, urbanistica, microstoria, cinema. Dal 2017 utilizza il cammino come metodo e momento performativo.
Docente a contratto di Fotografia presso l’Università di Teramo dal 2011. È co-fondatore di ikonemi, un centro indipendente per la fotografia che studia le rappresentazioni del paesaggio (sede nella valle del Tronto, AP). È docente e tutor di fotografia per il Laboratorio del Cammino, una rete di ricercatori che esplora le potenzialità metodologiche del camminare nella pianificazione urbana. È il photoeditor di «Primapersona», la rivista dell’Archivio Nazionale Diari a Pieve Santo Stefano. Daniele è esperto di processi alternativi di stampa fotografica: platinotipia, palladiotipia, ziatipia, gomma bicromatata e cianotipia e gomma su platinotipia.
Ha frequentato masterclass con Rinko Kawauchi e Cristina Nuñez. È stato selezionato per quattro edizioni delle indagini fotografiche sul territorio emiliano SIN_TESIS, dal 2009 al 2012, con Guido Guidi, Simon Roberts, Marco Zanta e Andrew Phelps. È tra gli autori di Confotografia, L’Aquila, 2013.
Negli ultimi anni è stato selezionato e invitato a numerose residenze d’artista in cui ha portato avanti la sua ricerca poetica. Nel 2019 viene selezionato per Falìa-Artists In Residence, con Serena Marchionni, e realizza A non più di tre lanci di pietra. Nel 2020 ha curato e preso parte al programma di artisti in residenza sui Monti della Laga, Mulattiere Acquasanta, e ha creato Chiasmo. Nel 2021 è stato scelto, con altri sei artisti, per OMNE-nature, una residenza d’artista a Casterlfranco Veneto, qui ha realizzato Il diavolo probabilmente un’opera d’arte composta da una parte performativa e una fotografica.