Magdalo Mussio

LAMPISTERIÈ

a cura di Antonello Tolve

dal 5 Marzo al 5 Aprile 2016

L'Accademia di Belle Arti di Macerata, in collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi e con laFondazione Filiberto Menna, è lieta di annunciare un'importante retrospettiva dedicata aMagdalo Mussio, che si terrà negli spazi della GABA.MC –Galleria dell'Accademia di Belle Arti diMacerata (in Piazza Vittorio Veneto 7 / dal 05 marzoal 05 aprile2016), e contemporaneamente nelle stanze al piano terra di Palazzo Buonaccorsi (inVia Don Minzoni 24 / dal05 marzoal05 aprile 2016). L'idea di organizzare una mostra bipolare, dislocata in due luoghi diversi, è frutto di un proficuo dialogo tra l'Accademia di Belle Arti, Macerata Musei – Palazzo Buonaccorsi e il Comune di Macerata: e nasce dal desiderio di costruire un percorso espositivo che parte dai nuovi spazi dell'Accademia e giunge in un luogo storico (già sede dell'Accademia) dove l'artista ha insegnato per anni incisione. Con più di cento opere che coprono l'intero percorso artistico di Mussio, la mostra vuole evidenziare l'attitudine multidisciplinare di un intellettuale totale che ha spaziato con disinvoltura dall'editoria alla grafica creativa, dalla poesia alla prosa, dalla pittura alla scenografia, dal teatro alla videoanimazione. Si tratta di un momento espositivo e assieme riflessivo che rende omaggio non solo a una ricerca straordinaria«svoltasi all'insegna dei rapporti fra scrittura e pittura, fra parola e immagine» (Pignotti), ma anche ad un uomo la cui curiosità e il cui senso del fare hanno costruito, negli anni, un caleidoscopio allusivo e illusivo legato alla eco del passato, alla memoria del presente, alla nostalgia del futuro «ricca di intimi supplizi e embrione di immaginazione operante, sommersa e prensile, quasi musica penetrante» (Villa).Accanto ad una serie di opere in cui è possibile leggere la sperimentazione miocinetica di un equilibrista che cammina sul filo della trasparenza, la mostra propone la visione dei filmIl potere del drago,Il reale dissolutoeUmanomeno realizzati da Mussio nel triennio 1971-1973 e il documentarioDetto tra noi(firmato da Alessandro Sartori nel 1986) che disegna l'artista nella sua casa di Pollenza. Conclude la mostra una sezione documentaria di libri e una biografia dettagliata dell'artista a firma di Ilaria Tamburro.

Magdalo Mussio

Magdalo Mussio nasce a Volterra nel 1925 e si forma a Firenze, dove termina prima gli studi di architettura all'Università e poi di scenografia all'Accademia di Belle Arti, con una tesi dal titoloI canovacci e la scenografia della Commedia dell'Arte. Si dedica per un breve periodo al teatro sia come regista che come scenografo e di li a poco rivolge il proprio interesse al disegno animato. Le sue prime esperienze sono al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma con Antonio Rubino e per la società di produzione dei fratelli Gagliardo, Corona Cinematografica, realtà particolarmente attenta alla produzione di film d’artista.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, si trasferisce in Canada dove avvia ricerche sperimentali per disegni d’animazione e collabora con Norman MacLaren per la National Film Boarding di Montreal, esperienza che gli consente di svolgere un'intensa attività negli Stati Uniti, in Francia e in Inghilterra. Contemporaneamente esordisce nelle arti visive con la sua prima personale nel 1955 alla Galleria l'Indiano di Firenze sostenuta da Giuseppe Ungaretti, che in seguito verrà abbinata al Premio Viareggio e trasferita a Parigi. L’incontro tra l’esperienza cinematografica e quella delle arti visive favorisce la riflessione sulla relazione tra segno e poesia, tra parola e immagine, analisi fondante della ricerca verbovisiva che segna tutto il suo percorso artistico.
Al ritorno in Italia nei primi anni Sessanta, Mussio si inserisce tra i protagonisti della neoavanguardia, scrittore, poeta, editore e insegnante, aderisce al Gruppo '63 supportando lo sconvolgimento del comune ordine linguistico per rivelare la falsità dei modelli di comunicazione imposti dal progresso della società capitalistica. In quegli anni per la Fondazione Lerici realizza diversi documentari, tra cuiI ragazzi di Terezin e diventa redattore della Casa Editrice Lerici di Milano. Nel 1966 è art director del «Marcatrè. Rivista di cultura contemporanea», diretta da Eugenio Battisti – laboratorio a cui partecipano attivamente, tra gli altri, anche Germano Celant, Enrico Crispolti, Umberto Eco, Gillo Dorfles, Filiberto Menna e Edoardo Sanguinetti – e della collana Marcalibri di cui cura anche l’aspetto grafico. Ma Mussio continua a lavorare ancora per il teatro e nel 1967 realizza le scenografie delMajakovskij & C. alla rivoluzione d'Ottobre per la regia di Carlo Quartucci, in scena al Teatro Alfieri di Torino.
Il rapporto tra scrittura ed esistenza, tra la storia e la memoria, assume forma di libro e a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta Mussio pubblica volumi di scrittura visuale come ilFastidio delle Parole (Edition d'ecriture, Paris, 1968),In pratica (Lerici Editori, Milano, 1968) ePraticabile per memoria concreta (Lerici Editore, Roma, 1970). Negli stessi anni è nuovamente attivo nella Capitale dove realizza alcuni film d'animazione tra cuiReale dissoluto,Il potere del drago eUmanomeno, film animato accompagnato da musiche dei Pink Floyd che viene premiato nel 1972 con il Nastro d'Argento.
Dai primi anni Settanta si trasferisce nelle Marche dove assume la direzione artistica della casa editrice Nuovo Foglio per cui dirige la collana Altro-Altrouno e nel 1973 è redattore della rivista romana «Harck». Successivamente per le Edizioni Out of London Press dirige la collana d'arte Altro e, nel 1978, è responsabile editoriale della rivista «La città di Riga» editata da La Nuova Foglio. All’attività editoriale ma soprattutto artistica che lo porta ad esporre presso diverse gallerie, musei e istituti culturali in tutto il mondo come, ad esempio, il Finch Museum di New York, la National Gallery of Victoria di Melbourne e l’Università di Sydney, affianca per lungo tempo l'insegnamento diTecniche della grafica e dell'incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata. Infine dopo aver vissuto per circa un trentennio nella campagna maceratese, a Pollenza, dove compone anche il suo ultimo libro, Monodico/Radure dell'essere(riedizione di un volume,Chiarevalli monodico. 1963/1986, simbolo di una ricerca trentennale), nel 2005 si stabilisce a Civitanova Alta, luogo in cui porta ancora avanti la sua ricerca artistica e dove scompare il 12 agosto del 2006.

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