Dal 7 al 9 luglio. La piazza metafisica in gioco Da piazza metafisica a piazza ludica. Esperimenti giocosi di videomapping

Dal 7 al 9 luglio. La piazza metafisica in gioco Da piazza metafisica a piazza ludica. Esperimenti giocosi di videomapping

dal 7 al 9 luglio Corridonia

Se c’è una funzione in cui la tecnologia è di ausilio alle facoltà umane è di sostenerle nello sviluppo dell’immaginazione e nel supporto alla creatività. In questi ultimi vent’anni, il digitale ha creato universi molto estesi e ha dato forma a molteplici mondi immaginari; ci ha coadiuvato nello studio, nella ricerca, ma anche nelle narrazioni che, sfruttando un linguaggio accattivante e dinamico, ci ha permesso di ricucire le trame della nostra storia di individui e di perderci in sorprendenti fantasmagorie. Saltando di nodo in nodo, sfruttando un’informazione che si connette a maglie secondo percorsi inediti e soggettivi, il digitale ci ha consentito connessioni insperate e ha amplificato il nostro desiderio di esplorare ma, allo stesso tempo, ha anche incoraggiato le ricognizioni avventurose su territori a noi conosciuti, perché imparassimo a osservarli meglio e con più puntualità e chiarezza.

Nel lavoro che la Scuola di Comunicazione Visiva dell’Accademia di Belle Arti di Macerata ha realizzato sulla piazza comunale di Corridonia e sul Monumento ai caduti, c’è tutto questo e anche molto di più. Sotto il coordinamento dei docenti Matteo Catani e Massimo Angelucci Cominazzini, gli studenti hanno riconfigurato lo sguardo grazie all’ausilio della tecnologia; hanno ricalcolato il tempo e lo spazio sollecitati dalle suggestioni storiche e hanno varcato i limiti di visioni consolidate, quella di un edificio, di una piazza e di un monumento concepiti a distanza di quasi cento anni che, opportunamente manipolati riescono ancora a offrire prospettive inedite ed evocazioni inaspettate. Lo spazio vivo della piazza, luogo dell’incontro e della relazione reciproca, zona del ricordo stratificato in cui insistono le memorie generazionali, diventa, grazie alla fantasia degli studenti, un'arena della sperimentazione ludica: immediatamente, quella piazza, per lungo tempo opaca e uguale a sé stessa, cambia i connotati e si rivela a nuove percezioni. Maneggiando le tecniche di documentazione audiovisiva, sulla facciata dell’edificio l’illusionismo digitale rapprende porzioni di storia collettiva, squarci di beni cittadini, dettagli dei dipinti della Pinacoteca, porte monumentali, mura cittadine, finalmente osservati con stupore e consapevolezza identitaria, in una girandola di effetti e di raccordi, personali e pubblici, storici e privati, in un interscambio costante tra memoria e immaginazione, immagini accompagnate dalla musica appositamente realizzata da Daniele Marconi, un brano dal titolo In Piazza. Sottoposti all’animazione digitale, gli edifici della piazza, ispirati alla progettazione razionalista evinta dall’essenzialità neorinascimentale di Giorgio de Chirico, improvvisamente si ridefiniscono in nuove virtualità. Le superfici delle facciate, dalle linee pulite e rigorose, dagli archi nitidi e profondi accolgono personaggi, vengono ravvivate da luci, invase da fioriture rigogliose: diventano contenitori di racconti quando interattivi, quando poetici, quando trasognanti, quando letteralmente giocosi. Sulle superfici mobili, ora scomposte ora ricalcolate, ora smontate ora dilatate, accese come display, si avvicendano mappature vivaci e dinamiche, scorrono storie, prendono forma poesie visive nate dalla inventiva e dalla abilità tecnica dei giovani operatori, ma anche dalle suggestioni che questo spazio, così storicamente connotato, ha saputo imprimere su ognuno di loro, durante l’osservazione e nella sessione di riflessione creativa.

La piazza monumentale, dedicata all’eroe di guerra Filippo Corridoni, elevato da Mussolini a simbolo nazionale, percepita attraverso la manipolazione digitale che la reinventa superfice dinamica, rivela tutta la sua potenza plastica e la sua forza evocativa e ci ricorda che percepire è un atto consapevole e osservare con attenzione, prendendosi il tempo necessario per fantasticare, è  a volte un atto rivoluzionario.


Interventi di: Azzurra Bertini, Sofia Carletti, Sara Celani, Federica Borroni, Anastasia Cottilli, Tan Cong, Piera Corsi, Xiao Geng, Leonardo Giaconi, Eleonora Iacopini, Elena Lasca, Elena Marchionni, Alessandro Pio Merolla, Ludovico Morandi, Alessandro Morelli, Matteo Ottaviani, Chiara Paolucci, Elisa Pistagni, Martina Rizzo, Rebecca Sbrancia, Matilde Scaparrotti, Diletta Scapecci, Riccardo Testa, Luca Vignoni, Vlada Volik.


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