Alda Fendi (Premio Svoboda)

Alda Fendi (Premio Svoboda)

Alda Fendi (Premio Svoboda)

Mecenate moderna, acuta e sensibile, Alda Fendi si propone nel panorama attuale come personaggio unico, animata esclusivamente da un vivo interesse artistico, mettendo a disposizione del suo nuovo progetto anche le grandi doti manageriali e la creatività che hanno contraddistinto il suo lavoro passato.

L’ultima delle cinque sorelle Fendi, nel 2001 decide di cambiare vita, lasciare il lavoro nella prestigiosa azienda di famiglia e il mondo dell’alta moda per dedicarsi all’arte, la sua passione di sempre. Per questo realizza a Roma la Fondazione Alda Fendi Esperimenti, senza fini di lucro, e inizia a produrre spettacoli visionari e innovativi (in totale sette, tutti scritti e diretti da Raffaele Curi) ai quali invita gratuitamente il pubblico, convinta che questo sia l’unico modo per avvicinare all’arte e alla cultura sempre più persone. Non solo. La Fondazione si è occupata anche di restauro di beni archeologici, finanziando e sostenendo i lavori di  scavo e rispristino del “Silos”, un sito scoperto nel Foro Traiano nel 2001, dove sono stati ritrovati anche i resti dell’abside dell’antichissima Basilica Ulpia.

La Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, si impegna, senza scopi di lucro né ritorni d’immagine sulla precedente attività del tutto abbandonata, in una intensa attività di recupero di beni storici e di impulso e incentivazione del contemporaneo in ogni sua disciplina, linguaggio e direzione.
Mecenate moderna, acuta e sensibile, Alda Fendi si propone nel panorama attuale come personaggio unico, animata esclusivamente da un vivo interesse artistico, mettendo a disposizione del suo nuovo progetto anche le grandi doti manageriali e la creatività che hanno contraddistinto il suo lavoro passato.

La Fondazione Alda Fendi - Esperimenti ambisce a realizzare, attraverso i profili del contemporaneo, la poetica di tracce di frammenti, strappi e memorie del passato, l’incontro tra le varie arti in assoluta libertà creativa e molteplicità di linguaggi. 

Arti visive, musica, teatro, letteratura e scienze dialogheranno in sintonia o in contrasto su un tema conduttore, senza limiti concettuali. In ciascuna delle possibilità in programma, gli stessi artisti coinvolti rappresenteranno, nelle loro singole competenze ed esperienze culturali, la più attuale ricerca espressiva, così che il progetto potrà diventare anche un momento di scambio e di discussione sulle Arti del Terzo Millennio. Le relazioni con gli artisti saranno curate da Giovanna Caruso Fendi.

Tra gli artisti anche gli artefici della realizzazione di una messinscena, quegli specialisti che disegnando luci, scenografie, costumi, immagini e suoni, inseguono nuovi percorsi, diventando spesso loro stessi protagonisti e narratori. Ogni anno la Fondazione proporrà un tema di base sul quale indagare e riflettere, attraverso il teatro, la musica, le arti visive e altre discipline artistiche, con il coinvolgimento di artisti italiani e internazionali che per talento, scelta o formazione, rappresentino un processo dei mutamenti e del divenire culturale.

AD ALDA FENDI VIENE CONSEGNATO IL PREMIO SVOBODA AL TALENTO ARTISTICO E CREATIVO
Foto di Andrea Chemelli, Giordano Emiliozzi e Matteo Antonini

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