a cura di Vittoria Coen e Giuliana Pascucci
dal 4 giugno al 9 novembre MUSEI CIVICI PALAZZO BUONACCORSI
I Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, ospitano, fra i grandi eventi espositivi del 2025, l’importante personale “Renata Boero - Teleri” a cura di Vittoria Coen e Giuliana Pascucci dal 4 giugno al 9 novembre. Promossa e organizzata dal Comune di Macerata, dall’Accademia Belle Arti, dall’Università degli Studi di Macerata, la mostra è patrocinata dalla Provincia di Macerata con la Fondazione Marche Cultura e illustra il percorso dell’artista, con opere monumentali realizzate tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Duemila.
Annoverata fra le figure femminili di spicco nell’arte del secondo Novecento, Renata Boero è attiva sulla scena internazionale dagli anni Sessanta, prevalentemente con cicli pittorici in cui vengono esplorate le potenzialità dei pigmenti ottenuti da radici, erbe, tuberi e altri elementi naturali, trattati attraverso la bollitura e l’ammollo sulla tela, che assorbe il colore. Vengono, così, generati segni che danno ritmo al racconto cromatico.
Una ricerca che trova la perfetta espressione in lavori di grande formato, caratterizzati da reticolati di tinture, nei quali il tempo e la memoria sono protagonisti del processo creativo e guidano l’interazione tra natura e spiritualità.
Lo si può vedere nei grandi teleri esposti fra cui alcuni Cromogrammi, nelle Ctò-nio-grafie descritte invece da “scacchiere” più nette e da tonalità più delicate, esito della permanenza nel terreno per lunghi periodi, come nella composizione Fioritura 1 (1990-2000).
In Cromogramma Giallo (1970-1975), la composizione orizzontale è suddivisa in quattro fasce parallele di rettangoli irregolari i cui colori variano dal giallo intenso e materico, nella parte superiore, a tonalità più profonde nella seconda, più calde e equilibrate nella terza. Questa opera suggerisce un processo di trasformazione lento e stratificato.
Una simile scansione degli spazi si ritrova anche in Cromogramma (1975-1980) in cui una griglia scandita da fasce di colori scuri e intensi sono attraversati da sfumature di verde, rosso e giallo. I pigmenti, spesso assorbiti nel tessuto o applicati in modo più trasparente, lasciano affiorare la grana della tela e le tracce del tempo.
In Cromogramma Terra (1980-1990), invece, i toni sono più caldi, la superficie risulta più testurizzata da pigmenti naturali che evocano una forte connessione con la materia e con il ciclo vitale, oltre a richiamare processi di ossidazione e decomposizione.
Ctò-nio-grafia “Paesaggio in rosa” (anni 2000) crea, con la sua forma quadrata, una composizione molto equilibrata in cui predominano sfumature di rosa e velature scure, con tracce che sembrano assorbite nel tempo. Nel dittico Ctò-nio-grafia, realizzato anch’esso negli anni 2000, le tele mostrano con una griglia di rettangoli piegati e trame visibili cromie terrose, rosate, violacee, con interventi di nero e marrone fra cui alcune zone molto dense e tridimensionali. L’opera richiama processi organici e naturali, legando arte, corpo e tempo in un processo alchemico.
Allusivo alla ciclicità, alla crescita e alla trasformazione è Fioritura 1 (1990-2000) che si presenta come un mosaico organico composto da tessere che evocano elementi naturali come cortecce, fiori e terra. I colori sono vibranti e intensi, con tonalità calde, intervallate da punte di blu e violetto. La composizione sembra espandersi lungo un asse centrale, come se la tela avesse assorbito la natura stessa, e la superficie ondulata, che poggia direttamente sul pavimento, aumenta il senso di contatto diretto con lo spazio e con l’osservatore.
Emerge dai lavori di Renata Boero la necessità di approfondimento e comprensione dei processi naturali in relazione all’azione umana e l’idea di superamento dell’arte come rappresentazione della realtà. Orienta infatti la sua cifra stilistica verso l’interpretazione della pittura come gesto artistico che non ritrae la natura, bensì la ricostruisce concettualmente.
Conclude il percorso un video che rappresenta una sorta di archivio di gesti compiuti nel fare pittura. Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Sagep Editori con le immagini delle opere esposte e testi di Vittoria Coen, Gianni Dessì e Giuliana Pascucci.
A finissage della mostra, la Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi organizzerà - nell'ambito della rete di Scuole Superiori "Educating Future Citizen" - una Scuola di Alta Formazione su "Forme dell'esperienza artistica tra XX e XXI secolo".
Cenni biografici. Renata Boero nasce a Genova nel 1936. Dopo aver trascorso l’infanzia a Torino ed essersi dedicata agli studi umanistici in Svizzera, rientra nella sua città natale per iscriversi al Liceo Artistico, dove è allieva di Emilio Scanavino. Poco più che ventenne inizia ad esporre i propri lavori, si ricordano a tal proposito le sue partecipazioni alla Quadriennale di Roma nel 1959 e nuovamente nel 1986 e nel 1999. Negli anni Sessanta inizia la sua collaborazione con Caterina Marcenaro come restauratrice e, parallelamente, si dedica con passione alla documentazione sulle sostanze naturali, uno dei temi centrali della sua espressione artistica.
Nel 1974 inaugura la serie degli Specchi, una delle quali esposta per la prima volta nel 1978 all’International Cultureel Centrum di Anversa. A Macerata nel 1977 inaugura la personale “Ex radicibus”, titolo espressivo della sua poetica, presso la Gallera Cicconi. È invitata a cinque Biennali di Venezia tra il 1982 e il 2010. Dal 1986 al 2007 è docente all’Accademia di Belle Arti di Brera; nel 2005 è Visiting Professor presso l’Università di San Diego, California. In seguito, tra il 2010 e il 2011 tiene una serie di conferenze e mostre in Argentina.
Fra le principali esposizioni personali si citano i Musei Civici, Monza, 1988; Casa del Mantegna, Mantova, 1992; Museo Diocesano, Milano, 2014; Museo del Novecento, Milano, 2019. Ha partecipato alla Biennale de la critique, Anversa e Charleroi, 1979-1980; alla XVI Biennale di San Paolo, Brasile, 1981; alle mostre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma nel 2021 e nel 2023. Renata Boero è pienamente inserita nella scena artistica internazionale, le sue opere sono presenti in permanenza in importanti musei nazionali ed esteri.
Palazzo Buonaccorsi. Sede dei Musei Civici, il palazzo, sito nel cuore del centro storico di Macerata, viene progettato nel 1697 da Giovan Battista Contini, allievo di Gian Lorenzo Bernini. Voluto dalla nobile famiglia Buonaccorsi, costituisce uno degli edifici più rappresentativi del Settecento. Il piano nobile ospita esposizioni temporanee, al suo interno tre collezioni distinte: la ricca raccolta di Arte Moderna, quella di Arte Antica, l’area dedicata ali museo della carrozza.
Coordinate mostra
Titolo Renata Boero. Teleri
A cura di Vittoria Coen e Giuliana Pascucci
Sede Musei Civici Palazzo Buonaccorsi, via Don Minzoni, 24 - Macerata
Date 4 giugno - 9 novembre 2025
Inaugurazione 3 giugno, ore 18.00
Orari giugno, luglio, agosto, settembre: da martedì a domenica, ore 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00
ottobre: da martedì a domenica, ore 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:30
novembre: da martedì a domenica, ore 10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:30
La biglietteria chiude 30 minuti prima dell’orario indicato
Ingresso
La mostra è compresa all’interno del biglietto di visita ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi
Biglietto intero € 9,50;
Biglietto ridotto € 7,00: studenti universitari e Accademia Belle Arti, gruppi di minimo 15 persone, convenzionati FAI, Touring Club, COOP Alleanza 3.0, Italia Nostra, residenti nel comune di Macerata;
Biglietto ridotto Scuole € 4,00: riservato alle scolaresche degli istituti secondari di primo e secondo grado del comune di Macerata.
Ingresso gratuito: soci ICOM, ragazzi fino a 13 anni, giornalisti muniti di regolare tesserino, guide turistiche Regione Marche munite di regolare tesserino, persone disabili con accompagnatore.
Info al pubblico tel. 0733 256361 - info@maceratamusei.it - www.maceratamusei.it
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